L’anno 2019 si sta per chiudere ed è tempo di compiti e bilanci. Così abbiamo chiesto al “preside” della Scuola di Formazione Politica della Lega, il Senatore Armando Siri, quale fosse la sua lettura dell’Italia che ci stiamo per lasciare alle spalle, con uno sguardo ben proiettato verso il futuro.
Senatore Siri, lei ha parlato in un suo post Facebook di “un Paese di disoccupati ed assistiti senza futuro”. Qual è il quadro in cui si chiude questo 2019?
“Penso che il sentimento più diffuso sia quello della delusione e dell’amarezza nel vedere questo Paese sempre più stremato dallo scontro politico, che non è quasi mai sui contenuti, ma personale ed ideologico.
Sembra di vivere un conflitto senza fine, come se la stagione della guerra fredda non fosse mai finita. Al di là delle appartenenze e delle simpatie politiche la gente è stanca, non ne può più di risse, vendette, punizioni, sanzioni, espiazioni. Questo è un Paese che ha bisogno di trovare prima di tutto una serenità di base, anche nel confronto e nella dialettica politica.
Invece abbiamo Istituzioni che si delegittimano a vicenda, politici buoni per tutte le stagioni che temono di presentarsi di fronte agli elettori e che per paura di perdere uno pseudo-potere, sono pronti a rinnegare la loro storia e le loro promesse. Che le devo dire, manca la visione e mancano i desideri che scaldano i cuori.
Persiste nel mentre questa inclinazione al tirare a campare, e non potrà che inasprire ancora di più le condizioni di vita di tutti noi. La realtà è che non si crede più nel lavoro, perché c’è qualcuno in giro per il mondo ed anche in Italia che teorizza un futuro dove l’uomo non fa nulla e fanno tutto le macchine. Forse è per questo motivo che si fa di tutto per scoraggiare l’impresa, il lavoro autonomo, la libera iniziativa individuale di chi vuole esprimere la propria creatività trasformandola in opportunità economica.
L’Italia è destinata a diventare un Paese di poveri, dove i ricchi stranieri vengono in vacanza due settimane l’anno e non vengono certo per investire. Mentre gli italiani che sono rimasti o se ne vanno all’estero delocalizzando l’attività, o chiudono. Quelli che resistono sono pochi coraggiosi e poi ci sono quelli assistiti. Così non si va avanti.
La burocrazia soverchia qualunque buonsenso e lo fa oggi con una violenza senza precedenti. Siamo uno Stato di polizia tributaria dove un bel giorno si presenta l’Agenzia delle Entrate dal ristoratore, e dopo sei mesi di accertamenti, dopo non aver trovato nulla, quasi per giustificare tutto questo impegno gli piazza un accertamento induttivo, dicendo che ha lavato troppe volte le tovaglie e quindi probabilmente ha incassato soldi che non ha dichiarato. 120mila euro di multa su una teoria!
Capisce che così non si può andare avanti? Se lo Stato si presenta da chi lavora e a discrezione vale tutto, è la fine. Si, puoi fare ricorso, ma intanto devi comunque pagare il 30% di quello che ti contestano per ogni grado di giudizio, quindi se ne fai 3 significa che devi sborsare tutta la cifra. Allora l’Agenzia ti dice se paghi subito facciamo la metà. Tu ti fai due conti e tra gli anticipi, i costi dei professionisti e l’incertezza dei risultati, alla fine cedi al pizzo di Stato.
Se a questo ci aggiunge che il Tax Rate per un’impresa in Italia è oltre il 64%, il lavoro lo può creare solo un martire. E le assicuro, di storie ed esempi gliene potrei fare a centinaia. Il problema è che in Parlamento manca il coraggio di togliere le incrostazioni dell’ipocrisia con la quale si giustificano provvedimenti deleteri, e si gira la faccia dall’altra parte facendo finta di non vedere il lento declino del Paese.”
Cosa ne pensa dell’ultima manovra di bilancio? Per l’uso del contante torneremo presto al limite di mille euro, come all’epoca Monti. E per di più, anche le regalie o i prestiti tra famigliari dovranno essere tracciati. Misure giuste anti-evasione?
“Come le ho già detto si fa di tutto per strozzare l’economia del Paese, giustificando sanzioni e privazioni delle libertà personali facendo leva sull’invidia sociale.
Con la scusa che tutti quelli che utilizzano contanti sono delinquenti evasori, si impedisce il fluire dell’energia economica del Paese. Il denaro scorre e porta alimento all’economia esattamente come fa il sangue nell’organismo.
Questa ostinazione a stringere lacci emostatici sul corpo già martoriato del Paese è un esercizio di puro sadismo, e non porta a nessun risultato apprezzabile in termini di lotta all’evasione.
È un altro modo per aggravare l’agonia in cui versiamo. A Bilancio hanno messo che così facendo contano di recuperare qualche centinaio di milioni, mentre per 24 miliardi che ogni anno vengono sottratti all’Erario dalle multinazionali del web, non si ha il coraggio di andare fino in fondo.”
La Lega avrebbe una contro-manovra sul tavolo da proporre?
“Avremmo lasciato invariati i parametri per le Partite Iva fino a 65mila euro, avremmo anzi esteso a 100mila euro i benefici della Flat Tax, ed avremmo introdotto la Flat Tax al 15% per le famiglie fino a 70mila euro di reddito; ed esteso il saldo e stralcio con la pace fiscale alle imprese. Magari ci serviva uno 0,3% in più di deficit, ma avremmo dato una sferzata all’economia in modo da invertire la rotta della stagnazione.”
Sul nuovo Ministro per la Ricerca e l’Università Gaetano Manfredi pende una doppia sciabola morale per la sensibilità grillina. La prescrizione imminente, e l’eventuale rinvio a giudizio per falso come collaudatore delle case per i terremotati dell’Aquila. Con lei il M5S fu molto più duro. Trova incoerenza, ingiustizia, in tutto questo?
“Trovo che la Costituzione dovrebbe essere rispettata da tutti. In particolare da chi svolge incarichi ai massimi livelli istituzionali. Ma lo sappiamo come stanno le cose purtroppo. Ci sono quelli che dicono sia la più bella del mondo, ma è solo un modo per ricordare che fa giusto da ornamento. In realtà può tranquillamente essere ignorata, soprattutto, occorre sacrificarla sull’altare della mera convenienza politica del momento.”
Com’è possibile conciliare il premier Conte gialloblu della Flat Tax ed il medesimo giallorosso che l’abolisce? La tassa piatta sul fronte fiscale è il tema più contraddittorio nel cambio d’esecutivo. La Lega resta convinta del progetto?
“Certo che resta convinta. Per il resto le ho già risposto. Noi puntiamo da sempre all’antibiotico che curi definitivamente la malattia della recessione e non ad aspirine che costano magari meno, ma servono solo a lenire i sintomi.”
Sempre in una sua riflessione: “Come al solito l’Agenzia delle Entrate trova il modo di aggirare lo spirito della Legge (quella sulla Pace Fiscale) per poter punire e sanzionare comunque i contribuenti.” Ci spiega cos’è accaduto?
“La politica è debole e la burocrazia sfrutta la situazione. Sa cosa accade? Che il Parlamento fa le leggi in materia fiscale, poi l’Agenzia le interpreta a modo suo, trovando sempre il modo per aggirare le norme a favore dei contribuenti e poter così fare cassa.
È il caso di certi Uffici Territoriali che contestano la pace fiscale quando l’accertamento riguarda più annualità. Sono tutti cavilli che vanno in senso palesemente contrario alla ratio ed allo spirito della norma.”
Ha un augurio da fare per questo 2020 all’Italia ed agli italiani?
“Mi auguro che si possa tornare a votare e che l’Italia abbia finalmente un Governo coeso, forte e coraggioso per ridare fiducia a chi lavora, alle imprese, ai giovani che vogliono restare, a chi vuole investire ed a tutti coloro che non si sono ancora arresi e che hanno diritto ad avere un futuro qui, in Italia, il Paese più bello del Mondo.”