Flat tax per sfondare al Sud

L’intervista [Parla Armando Siri, consigliere economico e fedelissimo del leader della Lega, Salvini]

 

Armando Siri, Consigliere Economico di Matteo Salvini e ideologo italiano della Flat Tax. La lega è reduce da un successo elettorale alle amministrative 2017. Ora come capitalizzare questo tesoretto verso le Politiche?

Facendo le cose che abbiamo promesso in campagna elettoeale. Si parte da qui, non solo per consolidare ed espandere il consenso elettorale, ma sopratutto per cercare di ricostruire il rapporto con gli elettori che si è guastato via via negli anni a causa delle tante delusione che la politica, con il suo atteggiamento troppo spesso autoreferenziale, ha inferto agli italiani.

È una grande responsabilità,  ma allo stesso tempo una sfida appassionante. Sono certo che i nostri amministratori daranno tutti il meglio di se stessi per non deludere le aspettative degli elettori e rappresenteranno un valore su cui potremmo contare nel momento in cui concorreremo per il Governo del Paese.

 

Il centrodestra vince sì, ma sarà unito?

Me lo auguro, tutti i sondaggi e sopratutto i recenti risultati elettorali confermano che gli elettori chiedono al centro destra unità e coerenza. Salvini e la Lega stanno dando il loro contributo costruttivo e leale a questo schema di gioco, ma serve il contributo di tutti. Non bastano gli slogan sull’unità, occorrono anche gli strumenti politici per renderla un’opportunità elettorale. Serve un sistema elettorale idoneo, altrimenti non ci sono le condizioni per la coalizione di guidare il paese con le prossime elezioni.

 

A settembre riprende la discussione sulla Legge elettorale. Si voterà secondo lei col proporzionale, potrà essere riesumato il Tedeschellum?

Qualche settimana fa sembrava ci fossero le condizioni per votare subito e a quel punto, nonostante il proporzionale non ci soddisfacesse, l’abbiamo votato con l’intento di ridare subito la parola agli elettori. Ma quel sistema non è progettato per portare il centro destra al Governo, quanto piuttosto per creare instabilità e la convergenza in un grande centro che metterebbe insieme storie politiche in realtà molto diverse tra di loro. Noi vogliamo un sistema maggioritario come il Mattarellum o il Rosatellum (maggioritario corretto) che ci consenta di andare uniti prima del voto con un programma e una squadra condivisi e poter dire il giorno dopo voto agli elettori che abbiamo vinto e governiamo, oppure che abbiamo perso e stiamo all’opposizione. Gli elettori vogliono chiarezza e coerenza altrimenti ci puniscono nella cabina elettorale.

 

La “flat tax”, a cavallo di battaglia della Lega, secondo alcuni penalizza i ceti meno abbienti. Come risponde a questa critica?

Chi la fa non ha letto il nostro Disegno di Legga. Capita. Dal resto viviamo in un’epoca in cui è più facile credere che conoscere.

La nostra proposta è il 15% per tutti proprio perchè vogliamo che a guadagnarci siano anche i ceti meno abbienti a differenza di chi propone un’aliquota al 23% o al 25% che lascerebbe fuori dal vantaggio fiscale circa 20 milioni di contribuenti.

Migranti. Qual è la prima cosa che farebbe un Ministro degli Interni leghista?

Destinerebbe i soldi che spendiamo per la pseudo accoglienza in Italia in un piano di sviluppo nei Paesi d’origine, farebbe un accordo a pagamento con la Libia per il rimpatrio nel suo territorio per coloro che non vogliono fornire le generalità e darebbe l’opportunità alle famiglie italiane di adottare temporaneamente un immigrato irregolare assumendosi la responsabilità economica del mantenimento, e gli obblighi civili e penali derivanti dal suo soggiorno nel territorio italiano. Questo consentirebbe a chi vuole aiutare davvero di poterlo fare avendone la possibilità. Per il resto in una bottiglia da un litro non ci stanno due litri d’acqua e l’Africa in Italia non ci sta. Bisogna essere pragmatici ed evitare di creare false illusioni e aggiungere dolore a gente che è nelle mani di sfruttatori seriali organizzati che speculano sulla loro pelle.

 

Salvini riuscirà mai a sfondare nel Mezzogiorno?

Ogni volta che cin lui siamo venuti al sud Italia l’accoglienza è stata calorosa. Molti italiani del Mezzogiorno hanno fiducia in lui e apprezzano il coraggio che ha avuto nel far cambiare passo alla Lega come esclusivo partito a tutela degli interessi del nord. Ci vuole tempo per consolidare questo nuovo corso, ma abbiamo progetti straordinari per un autentico sviluppo del Sud Italia e presto li comunicheremo a partire dalla logistica e dalle infrastrutture.

(fonte: Il sannio)